La mediazione familiare è un intervento professionale che agisce sui conflitti conseguenti alla separazione coniugale o al divorzio ed è volto a rilanciare le relazioni familiari nell’ottica della salvaguardia dei legami.
È finalizzata al raggiungimento di accordi condivisi tra i due ex-coniugi per poter svolgere il loro comune compito genitoriale in funzione del benessere dei figli, tutelandone il diritto e il bisogno di relazione con entrambi i genitori.
Il lavoro di mediazione è in primo luogo un lavoro relazionale che si prende cura del legame genitoriale a rischio cercando di rilanciarlo alla luce delle loro risorse e potenzialità, oscurate dal conflitto.
Successivamente, si occupa anche di aiutare le persone a trovare accordi sulla gestione condivisa di questioni di tipo materiale come la suddivisione dei beni, il mantenimento dei figli, la stesura di un calendario degli incontri dei genitori con i figli. La mediazione avviene in presenza degli ex coniugi e del mediatore, che è una figura terza rispetto alle due parti in conflitto e si pone in modo equi-prossimo ad entrambe. Svolge la funzione di facilitatore e accompagnatore nel lavoro sui legami e sulla presa di decisione delle parti.
Gli obiettivi specifici della mediazione sono dunque:
- ridare valore alla relazione genitoriale compromessa dal conflitto
- ripristinare la fiducia nella relazione genitoriale
- facilitare la comunicazione tra genitori
- facilitare l’espressione delle emozioni e dei sentimenti
- esplorare i bisogni di entrambi e del loro figlio
- promuovere una visione alternativa del conflitto
- valorizzare la differenza come risorsa
- lavorare in funzione del benessere comune
- ampliare l’orizzonte delle possibilità di gestione di un problema comune
- esplorare alternative possibili di soluzione ad un problema comune
- giungere ad un accordo condiviso in merito al problema proposto
La mediazione è un processo che generalmente diminuisce la conflittualità su un determinato problema, incrementa il benessere relazionale e porta maggiore armonia.
Non è però possibile intervenire in qualsiasi stadio di sviluppo del conflitto; ad esempio nel momento di scoppio del conflitto l’emotività è troppo alta e la rabbia troppo intensa per riuscire a lavorare insieme. E’ quindi necessario attendere momenti successivi in cui si verifichino le condizioni di mediabilità.
I tempi della mediazione
Generalmente un intero percorso di mediazione si svolge in 8/10 incontri di un’ora e mezza ciascuno a cadenza settimanale o bisettimanale.
Il lavoro di mediazione famigliare è un’importante alternativa alle lunghe controversie legali in tribunale a seguito della separazione o del divorzio.
Per questo, nella legge n. 54 del 2 agosto 2006 (legge sull’affido condiviso), l’articolo 155 la sostiene e la inserisce a tutti i titoli come percorso di prassi nei casi di separazione e divorzio conflittuale.
Il percorso si associa in modo positivo ad un lavoro sulla gestione della genitorialità nella separazione (gruppi di confronto per genitori separati) e ad un percorso di gruppo per i bambini figli di genitori separati (gruppi di confronto per bambini figli di genitori separati).